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Erri De Luca, il mio più amato scrittore Italiano, è stato scagionato dalle accuse ridicole.


(...)Una sera che aveva finito di rifare in acquarello la stanza di Van Gogh, si sentì felice. Mi chiamò a vederla mettendola a confronto con quella riprodotta sul libro. Era umida di ultimi tocchi e rispetto al modello era più mossa, scossa nelle linee. Ma era bella, c'era spazio in quella stanza, anche se era stretta si vedeva che c'era posto anche per un cavalletto che però non c'era."C'è" disse, "lui sta dipingendo la sua stanza dall'interno. Noi non lo vediamo, ma lui dà le spalle alla porta e sta dietro il suo cavalletto." Capii per la prima volta, che in ogni quadro ci si mette vicino, oppure addosso all'autore, nel suo stesso punto. A leggere così tanti libri, vedere molti quadri uno prende così spesso il posto dell'autore da diventare come uno di loro. Dra poco, resta però l'impressione di coincidere. Gli chiesi: "Si diventa pittori a forza di guardare?". Fu scontento della domanda, mi rispose serio "No a forza di fare".

Per fargli piacere gli dissi che la sua stanza era venuta più pulita di quella del libro. Questo gli piacque, mi poggiò la mano sulla nuca e poi: "Ho dimenticato di dipingere la polvere".

Il suo tono m'incoraggiò a chiedere ancora: "Perchè copi?". Sapevo il perchè, non c'era mondo intorno, non un centimetro di orizzonte, niente era lontano, ma tutto stretto addosso. Non rispose questo. "Non copio, imito, ripeto un disegno, cerco di rifarlo per stare vicino al pittore, per accompagnarlo. Io non so dove ha cominciato lui, magari dalla finestra, io invece dal letto, ma alla fine lo raggiungo per forza di imitazione, per ammirazione".

Eancora: "Sai cosa vuol dire ammirazione?" aprii la bocca per dire sì, che io ammiravo lui, ma non mi pareva la stessa cosa che lui provava per i pittori. "Ecco tu segui un'altra persona non per essere uguale a lei, ma perchè provi affetto per le sue mosse, le sue pantofole, per la paglia della sua sedia...." si confuse, non proseguì. Non capivo.(...) da "il pollice arlecchino" racconto di Erri De Luca "Il contrario di uno" edito Feltrinelli


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